curato da Alessandro Cocco e Giorgio Cavalli con il patrocinio della biblioteca di Valstagna.
La poesia che diventa impegno civile e sociale, pronta a discutere gli eventi poco chiari della storia, impegnata nel dare forma e voce alle ingiustizie, disponibile all’apertura e al confronto.
Dalla volontà di diventare un punto di riferimento importante per la poesia locale e nazionale nasce a Valstagna il ciclo di incontri “Parole nel caos”: un ciclo di incontri i cui i protagonisti sono i poeti e tutte le persone che desiderano utilizzare questo linguaggio per fare chiarezza nel caos che domina il ventesimo secolo.
La poesia è l'espressione più alta di questo tempo, è l'espressione di chi non abbassa lo sguardo di fronte al potere perchè porta con se la forza che ogni lingua possiede, è la chiave per essere liberi.
Il programma è arricchito da una mostra ubicata all’ultimo piano di palazzo Sarcinelli con opere di Graziella Da Gioz, Enrico Stropparo, Vittore Tasca, Pino Guzzonato e Ampelio Zappalorto.
Organizzazione a cura di Alessandro Cocco e Giorgio Cavalli per il comune di Valstagna.
PAROLE NEL CAOS
Giovedì 16 Settembre ore 20.45
Palazzo Guarnieri, Carpanè
Luciano Cecchinel
La poesia può prendersi la responsabilità di dare voce ad eventi della storia che risultano poco chiari agli occhi dei presenti. Così con “Le voci di Bardiaga”, Luciano Cecchinel indaga il misterioso ritrovamento di alcuni resti umani nella spelonca del Boral situata nel versante settentrionale delle Prealpi Trevigiane. Precedendo le commemorazioni del XXIV Settembre, ricorderemo Pompeo Meneghin, noto ceramista e animatore culturale bassanese, la cui sorella, Zaira, partecipò da protagonista alla Resistenza.
Venerdì 22 Ottobre ore 20.45
Palazzo Guarnieri, Carpanè
Maria Grazia Calandrone e Alessandra Pellizzari
Con “Sulla bocca di tutti” e in anteprima gli inediti “Mutamenti 2006-2009”, Maria Grazia Calandrone e Alessandra Pellizzari accompagneranno la serata con letture di testi poetici inerenti i più vari aspetti della violenza e in particolare quella contro le donne, una testimonianza della parte femminile che ci abita e della "nuda vita".
L'etimo della parola violenza ha la stessa radice di violare, (vis forza), che significa offendere, profanare, oltraggiare.
Venerdì 12 Novermbre ore 20.45
Palazzo Guarnieri, Carpanè
Roberto Cogo e Stefania Bortoli
La parola poetica sgorga da una pluralità di voci, uniche e relazionali, che risuonano l'una con l'altra. Si delinea così l'occasione di esplorare un immaginario che incontra la realtà dove l'eco della natura ci accompagna nel nostro sorprendente viaggio.
Le voci di Roberto Cogo “Io cane” e Stefania Bortoli (inediti in corso di pubblicazione) daranno ampio spazio a questi temi.
Venerdì 19 Novembre ore 20.45
Palazzo Guarnieri, Carpanè
Pierluigi Cappello e Dino Azzalin
Che cosa può dire la poesia oggi? Che cosa sa dire la poesia oggi?
In un incontro esclusivo con il vincitore del premio Viareggio, Pierluigi Cappello e con l’editore e poeta Dino Azzalin affronteremo questi temi e daremo ampio spazio alla discussione.
I testi, “Mandate a dire all’Imperatore” e “Guardie ai fuochi”.
BIOGRAFIE
I POETI
Luciano Cecchinel
Laureatosi in Lettere moderne presso l'Università di Padova, ha insegnato materie letterarie nella scuola media. Iniziò la pubblicazione delle sue opere con la raccolta di liriche dialettali Al tràgol jért[1] (1988), a cui sono seguite Senċ[2] (1990) e Sanjut de stran (all’interno di In forma di parole, 1998). Una riedizione riveduta e ampliata de Al tràgol jért è stata pubblicata nel 1999 dall'editore Scheiwiller con postfazione di Andrea Zanzotto. Del 1997 la plaquette Testamenti[3], con un disegno di Vittorio Schweiger. Ha pubblicato anche opere parzialmente o totalmente in lingua italiana: le raccolte Lungo la traccia (2005) e Perché ancora / Pourquoi encore (2005) con traduzione di Martin Rueff e note dello stesso Rueff e di Claude Mouchard e Le voci di Bardiaga[4] (2008). Molti testi di Cecchinel hanno avuto spazio su riviste come Diverse lingue, Pagine, In forma di parole, Annuario di Poesia, clanDESTINO, Atelier, Yale Italian Poetry, Periferie e Poesia[5].
Maria Grazia Calandrone
Maria Grazia Calandrone è nata a Milano nel 1964 e vive a Roma.
Ha pubblicato il libro-premio Pietra di paragone (Tracce, 1998), La scimmia randagia (Crocetti, 2003, premio Pasolini opera prima, cinquina premio Dessì) e Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005, terna premio Valeri), la silloge Illustrazioni in 7 poeti del Premio Montale 1993 (Scheiwiller, 1994) e altri testi in numerose antologie di premi e su riviste quali Poesia, Nuovi Argomenti, Le Fram, Gradiva. Compare in antologie pubblicate in Argentina (La realidad en la palabra) e in Venezuela (Caminos del Agua), in Fuori dal cielo (Empiria, 2006) e in Almanacco dello Specchio 2006 (Mondadori, 2006), un’ampie silloge nel Nono quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007) e il volume La macchina responsabile (Crocetti, 2007).
Sempre per Crocetti nel 2010 ha pubblicato la sua ultima raccolta poetica dal titolo Sulla bocca di tutti.
Alessandra Pellizzari
Alessandra Pellizzari laureata in lettere moderne indirizzo artistico presso l’Università degli Studi di Padova,vive a Bassano del Grappa. Giornalista, operatrice didattica presso il Museo Civico di Bassano del Grappa, ha lavorato come trascrittrice dei manoscritti canoviani per l’Istituto di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo.
Da otto anni si occupa della catalogazione delle opere e dell’Archivio Bonotto inerenti Fluxus, la Poesia visuale e sonora e il gruppo Zaj. Per lo stesso Archivio organizza anche le esposizioni.
Come volontaria impartisce corsi di lettura e scrittura presso il “Comitato 180” di Bassano del Grappa.
Ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Lettere a cera persa” con prefazione di Andrea
Zanzotto, Lietocolle 2006 e 12 testi nell’antologia “12 poetesse italiane”, Nem 2007, con testo critico di Francesco Carbognin. E’ in corso la pubblicazione dell’opera dal titolo provvisorio
“Mutamenti” che raccoglie testi poetici dal 2006 al 2009.
Roberto Cogo
Roberto Cogo è nato a Schio (Vicenza) nel 1963. Si è laureato in lingue e letterature anglo-americane all’Università Cà Foscari di Venezia con una tesi sulla letteratura di viaggio (Jack Kerouac e W. Least Heat-Moon).
Ha pubblicato: Möbius e altre poesie, Editoria Universitaria, Venezia, 1994; In estremo stupore, Edizioni del Leone, Venezia, 2002 (finalista al Premio di Poesia Lorenzo Montano 2003); Nel movimento, Edizioni del Leone, Venezia, 2004; Di acque / di terre, Edizioni Joker, Novi Ligure, 2006 (finalista al Premio Montano 2008); Io cane, L’arcolaio, Forlì, 2009; e le sillogi: Confondi il vento, in «La Clessidra», Edizioni Joker, Novi Ligure, n. 1, 2007; Mai identico riproporsi, in «Italian Poetry Review», Società Editrice Fiorentina, Firenze, vol. II, 2007; Ancora nel luogo neutro e Il cielo dentro la montagna, nell’antologia, Dall’Adige all’Isonzo - Poeti a Nord-Est, Fara Editore, 2008; La luce è del sole, in La poesia, il sacro, il sublime, Fara Editore, 2009.
Ha tradotto W. Shakespeare (i sonetti del film di Derek Jarman Angelic Conversation); John. F. Deane, Il profilo della volpe sul vetro, Edizione del Leone, 2002 (Premio Internazionale Marineo 2002); Il maestro della festa, in «clanDestino» n. 4, 2002; Gli strumenti dell’arte, Atelier, 2007; Piccolo libro delle ore, Kolibris, 2009; Charles Olson (Projective Verse, in « Testuale » n. 34-35, 2003; The Kingfishers, in « Atelier » n. 34, giugno 2004); Les Murray (Dieci poesie, in « Smerilliana » n. 3, gennaio-giugno 2004; Poesie del vuoto falciato, in « Poesia » n. 181, marzo 2004 e nel n. 200, dicembre 2005; Versi australiani, in « Quaderno (del poeta)» n. 13/14, settembre 2005); Gary Snyder, Interviste su poesia, ecologia e buddismo zen (anni ’60-’70).
Alcuni suoi testi (poesia, critica e traduzioni) sono reperibili su note riviste italiane e straniere, tra cui: «Poesia», «Anterem», «Osiris», «Le Voci della Luna», «Il Segnale», «clanDestino», «Qui-appunti dal presente», «Scorpione letterario», «Set», «L’Area di Broca», «La Clessidra», «Italian Poetry Review»; in diverse antologie: Ragioni e canoni del corpo, Terziaria-Asefi, 2001; E il naufragar m’è dolce in questa radio, Aletti, 2001; Poesia in azione, Milanocosa, 2002; Chi sono io, chi sei tu, Andrea Livi Editore, 2003; Biennale di Poesia Anterem-Biblioteca Civica di Verona, 2005 e 2008; Folia sine nomine secunda, Marsilio, 2005; Dall’Adige all’Isonzo - Poeti a Nord-Est, Fara Editore, 2008.
Nell’estate del 2009 è stato poet in residence sull’isola irlandese di Achill nella contea di Mayo, ospite della Achill Heinrich BØll Association.
Stefania Bortoli
Stefania Bortoli è nata a Thiene (Vicenza) nel 1960. Vive a Pove del Grappa.Insegna Lettere presso il Liceo artistico di Nove. Fa parte del consiglio editoriale di “Opera Prima” collana di poesia curata da F.Ermini. Alcune sue poesie sono state presentate nel corso di reading e sulla rivista in rete Tellusfolio. I suoi interessi si muovono tra letteratura, cinema e viaggi.
Dino Azzalin
DINO AZZALIN è nato a Pontelongo (PD) nel 1953, ha pubblicato presso l’editore Crocetti, tre libri di poesia 1985 “ I Disordini del ritmo” e nel 1994, prefazione di Cesare Viviani, “Deserti”(ivi) prefazione di Mario Santagostini, e “Prove di memoria” con prefazione di Andrea Zanzotto, nel 2006 (con cui ha vinto i premi letterari Justino de Giacobis e 2.°Giuseppe Dessì 2007) Nel 1999 un libro di racconti “ Via dei consumati”, con l’Ulivo Editore di Chiasso (Svizzera) e nel 2001 “Diario d’Africa” con la prefazione di Alex Zanotelli, e Mani Padamadan (Viaggi di sola andata) 2007, per la NEM (Nuova Editrice Magenta) di cui è anche animatore e fondatore. E nel 2010 la plaquette di poesie in forma poetica Guardie ai Fuochi” ed. del Laboratorio- (Modena).
Promuove e dirige la rivista di confronto e proposte Nuova Presenza.
Ha fondato l’APA-Onlus (Amici Per l’Africa) che si occupa della salute orale nei Paesi a basso reddito. Vive a Varese dove esercita la libera professione di medico.
Pierluigi Cappello
Pierluigi Cappello è nato a Gemona del Friuli (UD) nel 1967; vive a Tricesimo (UD). Ha diretto la collana di poesia La barca di Babele, edita a Meduno e fondata da un gruppo di poeti friulani nel 1999. Ha pubblicato i seguenti libri: Le nebbie (1994), La misura dell’erba (1998), Amôrs (1999), Dentro Gerico (2002). Con Dittico (Liboà, Dogliani 2004) ha vinto il premio Montale Europa di poesia. Assetto di volo (Crocetti, Milano 2006) è stato vincitore dei premi Pisa (2006) e Bagutta Opera Prima (2007). Nel 2008 ha pubblicato la sua prima raccolta di prose e interventi intitolata Il dio del mare (Lineadaria, Biella 2008). Nel maggio 2010 pubblica Mandate a dire all'imperatore (Crocetti, Milano 2010), col quale vince il premio Viareggio-Repaci.
GLI ARTISTI
Enrico Stropparo
Enrico Stropparo è nato a Tezze sul Brenta (Vicenza) nel 1953.
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Nove. I suoi primi maestri sono due tra i più autorevoli interpreti della seconda generazione della nuova ceramica vicentina: Alessio Tasca e Pompeo Pianezzola. Dal 1969 inizia a frequentare il laboratorio di Tasca e nel 1970 si iscrive ai corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha per docente, nella sezione scultura, Alberto Viani.
La collaborazione con Tasca lo porta a sperimentazioni che conduce, soprattutto, sul “cotto" da cui trae pannelli modulari. Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia e nel 1973 alla Triennale di Milano.
Intraprende l’attività di insegnamento che lo vedrà docente a Nove, Venezia, Schio e a partire dal 1974 presso l’I.S.A. di Cittadella. Conserva tuttora quest’ultimo incarico di Discipline Artistiche.
Nel 1975 consolida i suoi interessi per i materiali più grezzi (argille e refrattari) impastati con ossidi e lavorati a “intarsio". In questo difficile esercizio tecnico le matrici razionali e estetiche vengono ammorbidite dalle lievi inflessioni della materia e dalle tenue colorazioni affidate unicamente ai toni naturali delle terre.
In questa sorta di esplorazione dei limiti della tecnica ceramica, Stropparo conquista evidenti capacità che gli vengono riconosciute con un primo premio alla Fiera di Monaco nel 1982 e con una mostra personale a Trieste.
Le geometrie dei primi lavori si adeguano progressivamente a una sorta di rivisitazione in chiave moderna dei caratteri storici dell’architettura veneziana. Nelle lastre, infatti, gli elementi filiformi sono, a volte, aggettanti ed evocano le combinazioni strutturali del gotico nella sua fase più matura. Nel 1983 ottiene il Primo Premio alla Biennale di Reggio Calabria ed espone con A. Tasca.
Negli anni ottanta continua la sua attività espositiva e nel 1987 produce le prime Lastre nere. Nel 1989 si dedica alla realizzazione di pezzi unici dal forte carattere architettonico.: Porte, Sfere, Altari. Con questi lavori scultorei vince il Premio Faenza al Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza del 1989. Un senso decorativo permane anche in questi lavori affidati, sempre più, a una compromissione tra le sue inesauste ricerche di perfezione tecnica e concessioni alle tendenze emergenti di ambito ludico e dissacratorio.
Partecipa alle manifestazioni ceramiche di Santo Stefano di Camastra, Gualdo Tadino, Savona, Castellamonte e viene invitato a “Terre Provocate" (Padova 1991 e Bologna 1992), all’International Exhibition di Ceramic Art di Taiwan (1992) e nello stesso anno all’esposizione Ceramiche Italiane Contemporanee ad Arita-Sigaraki Tokyo.
Negli ultimi anni il suo impegno sembra rallentato, anche se per sua ammissione “continua a meditare sul futuro della ceramica, provocando ancora le terre".
Nel 2006 alla Galleria Dieda a Bassano del Grappa, con titolo “Superfluo”, ha esposto una serie di opere sul tema della ciotola.
Graziella Da Gioz
Graziella Da Gioz nasce a Belluno nel 1957. Frequenta l’Accademia di Belle Arti a Venezia seguendo i corsi di Emilio Vedova che sceglie due suoi lavori per la mostra Vedova e il laboratorio al Museo d’Arte Moderna di Strasburgo. Un incontro significativo è quello con il poeta Andrea Zanzotto, la cui opera diventa fonte d’ispirazione: nascono così alcune illustrazioni di liriche pubblicate nella rivista parigina Noise (1986) edita dalla Galleria Maeght di Parigi. Lo studio del paesaggio si accompagna alla sperimentazione dell’incisione calcografica che espone in spazi pubblici e privati in Italia e in Europa. Tra le mostre più significative: personale al museo d’Arte Moderna di Palazzo Sarcinelli di Conegliano (1992), Venti pittori in Italia, Pitture. Il sentimento e la forma. Artisti italiani degli anni Cinquanta e Sessanta, Elogio del Pastello (1999) a cura di Marco Goldin. Successivamente sviluppa un ciclo di dipinti e incisioni sul tema dell’acqua che presenta nella collettiva itinerante Acqua e nelle personali a Venezia, Varese, Monza, Cremona, e nel 2003 a Roma. Nel 2005 a Sonthofen (Germania) riceve uno dei tre premi destinati agli artisti europei invitati. Nel 2006 esce il libro d'artista Dal paesaggio, edito dalla Stamperia Corrado Albicocco di Udine, con poesie di Andrea Zanzotto, nove sue incisioni e la postfazione di Manlio Brusatin. Dedica una serie di opere al porto di Palermo e di Genova che espone nelle rispettive città (2008-2010). Nel 2009-2010 Marco Goldin la invita alla rassegna Pittura d’Italia. Paesaggi veri e dell’anima, Castel Sismondo di Rimini, e a Italia dipinta presso l’Università IULM di Milano con alcune tele dedicate alla neve.
Insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Nove (VI) e vive a Crespano del Grappa (TV).
Pino Guzzonato
Vive e lavora in provincia di Vicenza dove ha una casa-laboratorio a Tretto di Schio. Dopo aver collaborato con le Università di Utrecht e Parigi, ha partecipato alla 49° Biennale di Venezia e organizzato workshop internazionali nella cartiera di Dueville. Ha esposto in numerosissime rassegne ed esposizioni, tra cui ad Aosta, Venezia, Torino, Bologna, Como, Parma, Cagliari, Padova, Ginevra, Vienna, Linz, in Slovenia, Francia e Giappone. Ha allestito mostre alla Basilica Palladiana di Vicenza e al Museo Casabianca di Malo, alla Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, all'Antico Palazzo della Pretura di Castell'Arquato (PC) e all'Archiginnasio di Bologna, al Crédit Agricole di Poitiers e all'Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Nel 2002 ha presentato un libro d'artista alla Biblioteca degli Uffizi di Firenze e tenuto una personale all'Accademia di Weimar su invito della Bauhaus. Tra le mostre personali più recenti sono da ricordare “Tuscanico in Trasparenza” da Yvonneartecontemporanea a palazzo Iseppo da Porto, Vicenza 2008, “Carta & Scarto” al Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano 2008, e “Impressioni” all’oratorio di S. Rocco, Padova 2009.
Vittore Tasca
Nato a Nove nel 1959, Vittore Tasca cresce nella bottega del padre Alessio artista di fama internazionale.
Da lui eredita la matrice artigianale della lavorazione ceramica con cui realizza oggetti
destinati al design. Di recente si occupa anche della realizzazione di pannelli decorativi
di forte impatto comunicativo.
Ampelio Zappalorto
Nasce a Vittorio Veneto nel 1956.
Si diploma al Liceo Artistico di Treviso nel 1977 e all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1982.
Nel 1984 fonda la Casa di Horus con Candiago, Della Libera, Gemignani.
Nel 1989 realizza il grande dipinto del soffitto della sala del Teatro dell'Opera di Pforzheim (D).
Nel 1993 ottiena la Borsa di studio annuale della Fondazione Statale Stiftung Kulturfonds di Berlino. Dal 1984 al 1996 ha vissuto stabilmente a Berlino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia. Attualmente vive e lavora a Vittorio Veneto
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